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[luglio, 2008] Gaetano Savatteri, il giornalista – scrittore di Racalmuto, si ripropone ai suoi lettori con un piccolo libro “La volata di Calò” edito da Sellerio, che ha tutto il sapore di un’ operazione editoriale di tipo commerciale.

Infatti il libro contiene un racconto di Camilleri che è stato già pubblicato dal giornale “Malgrado tutto” di Racalmuto  e  una  succosa storia di un piccolo industriale della profonda provincia del profondo sud che Savatteri ci propone con grande maestria. Il tutto corredato da  un album fotografico relativo a Calogero Montante che è il protagonista del racconto di Savatteri.

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Questa operazione editoriale mi ricorda la pubblicazione del libro “Feste religiose in Sicilia” dove c’era una bellissima introduzione di Sciascia e le fotografie di Ferdinando Scianna.

Mi lamentai con Sciascia per la pubblicazione di quel libro, che non mi sembrava all’altezza dell’autore, ma Sciascia mi disse che gli editori hanno anche esigenze commerciali.

A distanza di anni però devo rivedere la mia critica per affermare che “Feste religiose in Sicilia” è un libro importante, intanto per le fotografie del grande fotografo Scianna e poi per lo scritto di Sciascia che descrive da maestro il mondo siciliano.

Per quanto attiene “La volata di Calò”, la prima sensazione negativa viene fugata quando si entra dentro il libro e si gusta un racconto magistrale di Andrea Camilleri in cui si descrive la sua volata verso la libertà su una bicicletta “Montante” e nel racconto di Gaetano Savatteri che narra l’avventura imprenditoriale di Calogero Montante di Serradifalco.

Calogero Montante vive in un paese sperduto della Sicilia dove è impossibile realizzare un sogno imprenditoriale, come avviene nei paesi del nostro nord, eppure Calò riesce a dimostrare che, con la volontà e la passione,  anche in Sicilia si può operare e modificare la realtà in cui si vive.

Calò ama la bicicletta, capisce che rappresenta il mezzo di locomozione più importante, si appassiona al giro ciclistico d’Italia che ha il suo inizio il 13 maggio 1909 a Piazzale Loreto ( dove fa una brutta fine il Duce) e, con la sua caparbietà, riesce a impiantare la fabbrica di biciclette “Montante”, divenendo anche fornitore della Reale Arma dei Carabinieri e della Pubblica Sicurezza.

Probabilmente il futurismo, inconsciamente, ha influenzato la vita di Calò che s’innamora della velocità e del mezzo meccanico che rappresenta l’avvenire.

Savatteri ci racconta “una storia semplice, senza avventure né eroismi.” Però, attraverso la storia di Calò Montante, vuole “spiegare a Tomasi di Lampedusa che, addirittura alla latitudine di Serradifalco, non sempre viene castigato ‘ il peccato di fare’.”

E questa, nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione del Gattopardo, è una cosa che volevamo sentir dire da un autorevole scrittore siciliano per evitare che il fatalismo possa far cadere la Sicilia nell’ignavia e nell’abbandono e per dare speranza ai giovani che devono credere nei loro sogni e saperli realizzare con forza ed energia.

Gaetano Savatteri, con questo piccolo libro, dimostra, ancora una volta, di essere scrittore di razza perché la storia di Calò gli serve da pretesto per portarci nella Sicilia del novecento con i suoi scrittori importanti quali Sciascia, Consolo, Petyx e  Luise Hamilton che, avendo sposato Eugenio Caico di Montedoro, ebbe la possibilità di conoscere la Sicilia feudale e di immortalarla in un bellissimo libro corredato da fotografie scattate dalla stessa Hamilton  che oggi sono diventate preziose.

Un piccolo grande libro quello di Savatteri che forse vuole aprire una pagina nuova nella storia letteraria siciliana passando dal concetto d’irredimibilità a quello “possibilista.”

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Agrigento,lì 22.7.2008.

Gaspare Agnello

Vedete anche la Video Intervista a Gaetano Savatteri su I Ragazzi di Regalpetra di Gaspare Agnello