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Maria Attansio è poetessa e scrittrice ‘impegnata’ nel senso gramsciano. Con il libro “Di Concetta e le sue donne” ha vinto un’edizione del premio letterario Racalmare città di Grotte, la cui commissione era presieduta dell’ ‘impegnato’ Vincenzo Consolo.

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Quel libro non aveva grandi pretese però certamente Consolo volle premiare la storia dell’impegno sociale di una donna del sud che si batte per la difesa di diritti elementari di una comunità.

Oggi, a distanza di anni, si presenta al suo pubblico con un libro di grande impegno civile “Il condominio di via della notte” redizione Sellerio  che, in questo perido di forte calura estiva, potrebbe essere respinto dal distratto lettore che cerca storie più leggere e amene.

Ma la scrittura lieve e scorrevole, la linearità del racconto che non ha contorcimenti o avvitamenti convulsi, spinge immediatamente il lettore a continuare la lettura che lo porta a scoprire una drammatica realtà di cui siamo ignari protagonisti e molto spesso volontari corresponsabili.

Ognuno di noi cerca l’ordine, il mondo migliore e lo cerca però nelle case degli altri, non nella sua.

Il POTERE, sostiene l’ordine e lo impone con le leggi, con i divieti, con le cosidette forze dell’ordine o del disordine.

Se si va nella leghista Verona si trovano enormi cartelli che indicano tutti i divieti imposti dal leghismo che sono infiniti.  Si deve parlare sottovoce, si deve essere vestiti in maniera composta, ci si deve sedere nelle panche in maniera corretta, biosogna fare l’amore senza rumore o cigolii e così via.

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Tutto è giusto e accettato dalla gran massa dei cittadini, ma passare da questi divieti al Grande Fratello il passo è breve.

Ed ecco, sulle tracce di Orwell, ‘Il condominio di via della notte’ in cui Maria Attanasio descrive lo Stato di Nordìa dove l’articolo uno del decalogo sancisce l’invalicabile  distanza legislativa tra l’Inluogo, individuato col nativo e il FUORILUOGO, identificato con lo straniero.

“Un cosmos. Il migliore dei mondi possibili dove si deve tenere alta la vigilanza, mai abbassare la guardia”.

E quindi si istituiscono le ronde (non padane) di Nordìa, per salvaguardare la ‘città sicura’ dove non ci deve essere inquinamento etnico o religioso.

Ci sono i teorici di “Rinascita sociale e Tradizione, i “volontari della giustizia” mentre maggioranza e opposizione vengono assorbite all’interno del General Management Ministerial Area” dove collaborano intransigenti e modernisti, in una specie di ‘larghe intese’ (E tra una cosa e l’altra, dopo avere reso flessibile il lavoro, si vuole rendere flessibile la Costituzione dei Padri nobili n.d.r.).

Sono, quindi, cancellate le parole- liberté, égalité, fraternità- per cui, attraverso una bonifica umana, si ha una crescita esponenziale della produzione, di consumi e nuovi bisogni.

E’ istituito il Security Center una specie di ufficio della Santa Inquisizione e il Centro Fuoriluogo Reformer (CFR) dove vengono internati i dissidenti per essere ‘trattati’.

Argo, con i suoi cento occhi, campeggia, come simbolo dello Stato totale, nella  bandiera di Nordìa.

In questo clima si muovono i pochi personaggi del libro: Rita Massa con il marito Professore Mauro Testa, Assia la figlia, Lucio il compagno di Rita, Attilio Craverio il Politologo e altri.

Mauro Massa percepisce il dramma che si sta vivendo a Nordìa e va via in tempo utile, mentre la moglie Rita continua a vivere la sua vita normale, se normalità può esistere a Nordìa.

Eredita dal padre, che aveva abbandonato la famiglia quando lei era piccola, un attico in Via della Notte, una zona della City e qui inziano i suoi guai.

Il Capo del condominio è Attilio Craverio una specie di ideologo del nuovo corso politico, un ortodosso che non ammette deroghe.

Il regolamento del condominio è terribile e nessuno può derogarvi, senza mettere in pericolo la sua vita, come è accaduto a Rita.

Non si deve fare rumore, non si possono tenere animali in casa e occorre munirsi di alcuni strumenti strani: Per i bambini è prevista una specie di mascherina in forma di cagnolino, orsetto o snupy, per non fare sentire i loro pianti, e poi è previsto il ‘materasso dell’amore che, quando il livello della performance erotica si alza, emette tre sibilanti bip, mentre in caso di recidiva i rumorosi attori vengono sbalzati dal letto senza misericordia’. E’ prevista la ronda condominiale, ideata dall’Accademico, ideologo Craverio, per una messa in sicurezza totale.

E’ chiaro che Rita non potrà rispettare tutte le regole della surmodernità e verrà denunziata e convocata al Castello dal Security Center e il suo destino sarà terribilmente segnato, assieme a quello del suo compagno, il tenore Lucio.

Il libro nasce da semplici costatazioni di quanto avviene attorno a noi. Ormai tutti i nostri movimenti sono controllati in maniera ossessiva. Sono controllate le telefonate, attraverso il telefonino si può sapere dove ci troviamo in ogni momento della nostra vita, se pranziamo in terrazzo con amici, siamo spiati dai sateliti, i nostri dati entrano in tutti i computer del mondo.

Ormai il grande fratello non è solo nella fantasia di Orwell, ma è già arrivato e condiziona tutta la nostra vita.

Tutto questo potrebbe non avere rilevanza sugli uomini e invece non è così perché i grandi gruppi finanziari ed economici, attraverso questi dati, condizionano la nostra vita che non è nostra ma è loro.

Si aprono scenari terribili e non sappiamo con quali conseguenze.

La Attanasio, attraverso un bellissimo libro, e con tanta ironia, ce lo ricorda, anche se sa che nulla forse noi possiamo fare per impedire il disastro.

Anzi forse ne siamo complici perché desideriamo ‘l’ordine’, ‘l’intranzigenza’, ‘la pax universale’, magari imposta con le guerre.

E l’Academico Craverio, che sa tutto questo, in un discorso parla di ‘solidarietà nazionale, ‘mercati’, ‘media’,’sicurezza’, ‘terrorismo’, ‘tolleranza zero’, con applausi di Modernisti e Intransigenti.

“Alla sicurezza si può sacrificare un po’ di libertà. E si deve: pugno di ferro e guanto di velluto”.

In base a questi principi si giustifica Guantanamo, che va bene solo per gli altri e non per noi, si giustificano le guerre per esportare la nostra fantomatica democrazia, le eterne crisi finanziarie che affamano la gente, le discriminazioni razziali, le intolleranze religiose.

Chi non si adatta a questa nuova modernità finirà nel riformatorio dove, attraverso i trattamenti con la amnesina, si adatterà al nuovo che avanza.

Solo un ‘riformato’ si ostina continuamente a dire “NO”.

E questo risonante “NO”, è l’ultima speranza di una umanità prtigioniera del ‘Grande fratello’.

Romanzo di grande attualità, scritto con intelligenza e ‘lievità’ che tutti dovremmo leggere per capire quanto sia difficile oggi tutelare la nostra libertà che è nelle mani degli altri, di tanti altri che non sono quelli che vediamo e che hanno l’impressione di comandare, ma che operano molto in alto.

Non sono i peccati che i ci interessano, direbbe Papa Francesco, ma le grandi lobby che governano l’economia e l’ordine mondiale.

Il libro è “Come un tuono, in lontananza” che si fa sentire allo stomaco e al cervello.

Agrigento, lì 29.7.2013

www.gaspareagnello.it