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JAVIER MARÍAS  è il vincitore della undicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa” con l’opera  “Gli innamoramenti ” (Einaudi) Ospite d’onore FIORELLA MANNOIA   Testimonial SEBASTIANO SOMMA che Legge alcuni frammenti de “Il Gattopardo

Assegnazione  Premio Giuseppe Tomasi di Lampedusa sezione didattica intitolata “L’officina del Racconto”.

5 agosto 2014 – ore 20,45 – Piazza Matteotti Santa Margherita di Belìce

E’ Javier Marías, il vincitore della undicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lo scrittore spagnolo, che è anche traduttore, giornalista e saggista, si aggiudica il riconoscimento per il romanzo dal titolo Gli innamoramenti (Einaudi).

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La cerimonia di premiazione si svolgerà martedì 5 agosto (ore 20.45), in Piazza Matteotti a Santa Margherita di Belìce,  la serata sarà condotta dalla giornalista Rai Rosanna Cancellieri.

Sul palco della città del Gattopardo, oltre a Javier Marías, anche Fiorella Mannoia che eseguirà in acustico alcuni fra i  brani più noti del suo repertorio musicale e Sebastiano Somma che leggerà frammenti tratti da  “Il Gattopardo”.              L’attore campano, noto al grande pubblico per le sue interpretazioni televisive, tornerà sempre sullo stesso spalco anche l’indomani, e cioè mercoledì 6 agosto, ore 21,00 con un recital-spettacolo per immagini dedicato a “Il Gattopardo” per la regia di Gaetano Stella.

Guarda il video della mia trasmissione TV dedicata all’autore:

Il sindaco Franco Valenti: “Siamo molto orgogliosi di ospitare un grande scrittore come Javier Marías. Il Premio è diventato negli anni patrimonio comune dell’intera cittadinanza. Incontrare e ascoltare le parole di uno scrittore di fama internazionale è un segnale di crescita culturale soprattutto per le nuove generazioni”.

E proprio sui giovani punta quest’anno il Premio con una sezione didattica intitolata “L’officina del Racconto”. 

“Abbiamo voluto coinvolgere gli studenti dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Santa Margherita – spiega il vice sindaco e direttore del Premio Tanino Bonifacio – attraverso un laboratorio di scrittura ispirato ai ricordi di infanzia del Tomasi. Sono una quindicina i racconti che abbiamo sottoposto all’attenzione della giuria del Premio, ed alcuni sono veramente emozionanti, il miglior componimento sarà premiato con una targa. Siamo convinti – conclude Bonifacio – che questa idea possa rappresentare un ulteriore passo in avanti per avvicinare i ragazzi alla lettura, alla cultura letteraria”.

Matteo Raimondi, presidente dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa, punta sul territorio: “Il Premio è diventato un appuntamento importante non solo per Santa Margherita di Belìce ma per tutto il territorio siciliano. E evidente a tutti come negli ultimi anni il Premio sia cresciuto in maniera esponenziale.                                          

Sono migliaia le persone che partecipano alla cerimonia di premiazione, tutto ciò comporta una crescita culturale ma anche uno sviluppo economico per l’intero territorio delle Terre Sicane”.

Alla cerimonia di premiazione del 5 agosto parteciperà anche la giuria del Tomasi di Lampedusa, presieduta da Gioacchino Lanza Tomasi, insieme al musicologo: Salvatore Silvano Nigro, Giorgio Ficara e Mercedes Monmany.

Nelle precedenti edizioni il riconoscimento è stato assegnato a: Abraham B. Yehoshua con il romanzo La Sposa liberata (Einaudi), Tahar Ben Jelloun con Amori stregati (Bompiani), Claudio Magris con Alla cieca (Garzanti), Anita Desai con Fuoco sulla montagna (Einaudi), Edoardo Sanguineti con Smorfie (Feltrinelli), Kazuo Ishiguro con Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (Einaudi), alla memoria di Francesco Orlando con La doppia seduzione (Einaudi), Valeria Parrella con Ma quale amore (Rizzoli), Amos Oz con Il Monte del Cattivo Consiglio (Feltrinelli) e Mario Vargas Llosa con Il sogno del Celta (Einaudi).

Palermo, 8 luglio 2014
L’Ufficio Stampa del Premio

Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa

JAVIER MARÍAS – BIOGRAFIA

 

Javier Marías Franco (Madrid, 20 settembre 1951) è scrittore, traduttore, giornalista e saggista spagnolo, tradotto in tutto il mondo e vincitore dei più importanti Premi letterari, tra i quali il premio internazionale di letteratura Impac e il Nelly Sachs. L’opera Domani nella battaglia pensa a me ha vinto il premio Rómulo Gallegos e il Prix Femina Etranger. Nel 2011 ha ricevuto il Premio Nonino.

È nipote, da parte di madre, del cineasta Jesús Franco e figlio del filosofo Julián Marías (discepolo prediletto di José Ortega y Gasset).

Grazie allo zio, inizia a lavorare mentre è ancora studente nel mondo del cinema, facendo la comparsa in qualche film e traducendo i copioni dello zio. Laureatosi in Filologia inglese presso l’Università di Madrid, per due anni insegna Letteratura spagnola presso l’Università di Oxford e tiene corsi di letteratura e traduzione nel Wellesley College nel Massachusetts. In seguito, diviene professore di Teoria e traduzione presso L’Università Complutense di Madrid, città dove tuttora vive.

Esordisce come scrittore precocemente pubblicando nel 1971, a soli 19 anni, Los dominos del lobo, romanzo accolto positivamente da Juan Benet. Marías viene presto riconosciuto come il precursore di una narrativa che, prescindendo dal realismo, propone motivi nuovi e creativi. Nel 1972 pubblica Travesía del horizonte che ottiene una ottima critica e serve a situarlo sulla linea dei più inquieti giovani scrittori.

Nel 1979 pubblica El monarca del tiempo, opera eterogenea composta da tre racconti, un saggio e una pièce teatrale collegati dal tema del tempo. A essa seguono El siglo (1983) e El hombre sentimental con il quale ottiene nel 1986 il “Premio Herralde” per la narrativa. Come traduttore inizia a destreggiarsi sulla versione El brazo marchito (The Withered Arm di Thomas Hardy) e La vida y opiniones del caballero Tristram Shandy (The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman di Laurence Sterne) per il quale il Ministero della Cultura gli assegna nel 1980 il “Premio Nacional de Traducción Fray Luis de León”.

Javier Marías ha tradotto molti importanti autori anglosassoni, tra i quali: Thomas Hardy, Joseph Conrad, Laurence Sterne, Yeats, Stevenson e Isak Dinesen. Nel 1989 presenta a Madrid il suo romanzo intitolato Tutte le anime (Todas las almas), basato sull’esperienza vissuta durante la sua permanenza all’università di Oxford vincendo il “Premio per la Città di Barcellona” e viene eletto finalista al “Premio Medicis” per il migliore romanzo straniero pubblicato in Francia con il titolo Le roman d’Oxford.

Nel 1996, questo romanzo servirà alla cineasta Gracia Querejeta, come base per la realizzazione del lungometraggio L’ultimo viaggio di Robert Rylands. Javier Marías, diventa così uno dei più grandi nuovi valori della narrativa spagnola. Nel 1990 pubblica l’opera Mientras ellas duermen, segue nel 1992 Un cuore così bianco (Corazón tan blanco) per cui si aggiudica il “Premio della Crítica della Narrativa in Lingua Castellana”, che annualmente concede la “Asociación Española de Críticos Literarios”. Con il romanzo “Un cuore così bianco” (Corazón tan blanco), che viene definito “obra maestra” dal critico di letteratura tedesca Marcel Reich-Ramicki, lo scrittore è finalista al Premio “Nacional de Narrativa” 1993 e selezionato, nell’ottobre dello stesso anno, per il Premio “Aristeión 1993”, della letteratura europea. Nel 1994 pubblica il romanzo Domani nella battaglia pensa a me (Mañana en la batalla piensa en mí), che nel 1995 gli vale il “Premio Fastenrath” della Reale Accademia della lingua.

Nel giugno 1995 Javier Marías pubblica La vita del fantasma (Vida del fantasma), una raccolta di alcuni dei suoi articoli pubblicati sulla rivista “El Pais”; il 26 luglio ottiene il “Premio internazionale del Romanzo”Rómulo Gallegos” per Domani nella battaglia pensa a me. Nel 1996, sempre per Domani nella battaglia pensa a me, è finalista al “Premio Aristeión” dell’Unione Europea; nel mese di settembre viene selezionato per il “Premio Medicis” e, nel mese di novembre, riceve a Parigi il “Premio Femina” per il migliore romanzo straniero.

Nel 1996 pubblica Quando fui mortale (Cuando fui mortale e nel medesimo anno presenta L’uomo che sembrava non chiedere niente (El hombre que parecía no querer nada), una antologia di suoi testi realizzata dalla professoressa dell’Università di Venezia, Elide Pittarello.

Nel 1997 il suo romanzo Un cuore così bianco (Corazón tan blanco), vince a Dublino il Premio Internazionale della Letteratura “IMPAC”. Alla fine dello stesso anno presenta il suo libro Miramientos, e in seguito pubblica Negra espalda del tiempo.

Nel 1998, per la densità del contenuto e la sua originalità narrativa, Domani nella battaglia pensa a me riceve il “Premio Letterario Internazionale Mondello Città di Palermo” come la migliore opera narrativa straniera. Nel 1999, Marìas presenta a Madrid Desde que te vi morir, un libro dedicato a Vladimir Nabokov nell’anno del suo centenario e Seré amado cuando falte, una raccolta di articoli pubblicati negli ultimi anni.

Nel 2000, lo scrittore riceve il “Premio Internazionale Ennio Flaiano” per il romanzo L’uomo sentimentale (El hombre sentimental), pubblicato in Italia nel 1999. Risale al 1992 Vite scritte (Vidas escritas) una raccolta di brevi biografie tradotte e pubblicate da Einaudi nel 2004.

Nel 2008, vince il “Premio Internazionale Città di Alassio”, che gli viene consegnato il 10 maggio durante la Fiera Internazionale del Libro di Torino. Nello stesso periodo l’editore Passigli pubblica la sua raccolta di scritti giornalistici Faranno di me un criminale.

In occasione dell’edizione economica del terzo volume di Il tuo volto domani (Tu rostro mañana, 2008), Marías ha aggiunto al volume un’appendice di tre ritratti come fossero scritti da tre personaggi del libro (il cui mestiere è appunto creare schede su personaggi per un’agenzia di spionaggio). Con una piccola introduzione che ne spiega l’origine, sono stati stampati da Einaudi in Interpreti di vita (collana “L’arcipelago” n. 185, 2011). Essi riguardano Silvio Berlusconi, Michael Caine e Lady Diana. Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Nonino. Nello stesso anno ha pubblicato il romanzo Gli innamoramenti (Los enamoramientos).

 

JAVIER MARÍAS – GLI INNAMORAMENTI

Gli Innamoramenti. Luisa e Miguel sono la coppia perfetta: María Dolz, che lavora in una casa editrice di Madrid, da anni li osserva ogni mattina al caffè e, dal quel rapporto fatto di sincera tenerezza e profondo affetto, trae la forza per affrontare la propria assai meno perfetta vita privata e sentimentale, ma anche la insopportabile vanità dei suoi autori: «Auguravo loro tutto il bene del mondo, come ai personaggi di un romanzo o di un film dei quali si prendono le parti sin dall’inizio». Un giorno la donna scopre però che Miguel Desvern è stato ucciso, brutalmente accoltellato dal custode di un parcheggio, un balordo che vive in un’automobile. Dopo qualche tempo, María avvia una storia con Javier Díaz-Varela, il migliore amico del defunto, ma intuisce subito che questi è perdutamente innamorato della vedova: la morte di Miguel Desvern, all’apparenza casuale e inutile, le si presenta cosí sotto una nuova luce. La protagonista – per la prima volta in Marías una donna, altrettanto riflessiva, dubbiosa, forse cinica dei suoi predecessori maschili – capisce via via ciò che il lettore di questo noir metafisico comprende da subito: che la storia è molto piú complicata di quanto possa apparire. Dov’è la verità se di un avvenimento vengono proposte versioni sempre diverse, se appaiono inafferrabili persino i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre passioni? Cos’è l’amore se non la giustificazione per qualsiasi nostro atto, dal piú nobile e altruistico al piú scandaloso e deprecabile? Interrogativi e dubbi che in ultima analisi non troveranno soluzione perché raramente la lingua umana è in grado di agire in funzione della realtà e il piú delle volte è solo strumento di continue, ulteriori mistificazioni.

Gaspare Agnello