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La giovane scrittrice messinese Nadia Terranova si è aggiudicata la XLVI edizione del premio Brancati Zafferana con il suo libro “Gli anni al contrario” edito da Einaudi.

NADIA TERRANOVA

Nadia Terranova è alla sua prima esperienza come narratrice e si cimenta in una storia complicata degli anni di piombo che è anche storia di droga e di amore.

I personaggi principali sono Giovanni Santatorre, Aurora Silini e la loro figlia Mara.

Tutti gli altri sono figuranti che si muovono attorno ai protagonisti.

Giovanni è figlio di un avvocato comunista che frequenta le sezioni del Partito che ‘odoravano di sconfitta’, mentre Aurora è figlia di un impiegato fascistissimo e questo non avviene a caso ma è funzionale al racconto della storia che si svolge tra il 1977 e il ’78, proprio negli anni del rapimento Moro.

Lo studente Giovanni capisce che il comunismo del padre è organico al sistema e abbraccia, quindi, l’estremismo di sinistra. Vuole diventare un protagonista della lotta armata ma il movimento non lo accetta anche perché si è subito innamorato di Aurora con la quale ha avuto una figlia, Mara.

E qui la storia diventa molto complicata e intrigante. Giovanni è preso dall’amore per Aurora e per la figlia, vuole partecipare alle azioni militari dei movimenti extra parlamentari, vuole fare il marito, vuole fare il padre e alla fine non riesce in nessuna di queste tre cose per cui si rifugia nella droga che lo porterà alla distruzione.

E nel raccontare le vicende della tossico dipendenza la scrittrice dimostra una grande conoscenza del problema che certamente deriva da uno studio attento del fenomeno. Non a caso la stesura del libro ha impegnato Nadia per ben sette anni.

Giovanni si sente un invisibile, un uomo che non fa parte di  ‘un NOI’, si autodenuncia per una azione terroristica e non riesce nemmeno a farsi arrestare, si sposa e i genitori gli fanno tutte le spese e lui non si rende conto di quello che gli sta accadendo, mentre Aurora è più determinata e mostra grande volontà: non vuole sposarsi in chiesa e pratica il matrimonio civile per essere coerente con le proprie idee, decide di diventare autonoma e si dà all’insegnamento nelle scuole elementari, ritorna all’Università e diventa ricercatrice.

Insomma i due hanno forze e destini diversi e sono i destini dei vari protagonisti degli anni ruggenti del terrorismo molti dei quali poi approdano a sponde opposte alle idee per le quali hanno lottato. Tanti addirittura finiscono in Comunione e Liberazione, tanti altri al servizio di Berlusconi.

Infine dobbiamo dire che le pagine più belle sono quelle d’amore. E’ affascinante la descrizione dell’incontro dei due protagonisti in un bar e bellissime sono le pagine relative al rapporto di Giovanni con la figlia Mara che danno pregnanza al libro.

Noi avremmo preferito che la scrittrice ci descrivesse la scena d’amore alle isole Eolie da cui è nata la figlia Mara e questo per dare più vivacità alla narrazione ma evidentemente la Terranova ha seguito l’esempio dei grandi letterati siciliani come Sciascia, Consolo, Bufalino, Tomasi di Lampedusa che rifuggono dalle scene erotiche.

E ancora ci saremmo aspettati un pizzico di triller ove la scrittrice avesse voluto descrivere l’azione terroristica portata avanti da Giovanni in Calabria.

Si vede che i suoi disegni erano altri e del resto il libro, così com’è, è riuscito a convincere la Giuria del premio Brancati.

Certamente la Giuria del premio Brancati avrà valutato positivamente lo sforzo di una giovane scrittrice che si cimenta a raccontare una pagina drammatica della nostra storia recente e la terribile avventura di un’intera generazione di giovani che ha lottato per un ideale di giustizia e di uguaglianza; ha valutato anche le delicate e belle pagine d’amore tra uomo e donna e tra padre e figlia.

L’ambientazione della storia è a Messina, città di periferia, dove arrivano gli aneliti giovanili della contestazione e poi non possono mancare positivi riferimenti ai luoghi siciliani dell’anima come Taormina, Zafferana Etnea e il suo vulcano ruggente, le isole Eolie, Pantelleria.

Nadia Terranova è una giovane scrittrice che fa il suo esordio con la rinomata casa editrice Einaudi e si attribuisce un premio antico e di grande prestigio quale il Brancati Zafferana affiancando il suo nome a quelli di Elsa Morante, Dacia Maraini, Bonaviri, Ercole Patti, Sebastiano Addamo, Consolo, Zavattini.

Si è caricata di una grande responsabilità e siamo certi che non ci deluderà.

Agrigento, lì 30.9.2015

Gaspare Agnello