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Gaspare Agnello in una foto storica del 1° Maggio a Grotte (AG)

Il primo maggio mi riporta indietro nel tempo quando ragazzino andavo con tanti compagni a lu ‘Cuozzu di loru’ a celebrare la festa dei lavoratori. C’era la musica e ci portavamo la colazione al sacco per fare una scampagnata.

Questa tradizione nasceva dal fatto che i lavoratori di Grotte, durante il fascismo, andavano a fare una scampagnata in quella collinetta per celebrare la loro festa portandosi magari una tovaglia rossa .

Poi sono diventato dirigente socialista, amministratore e quindi dirigente provinciale della CGIL e ho dovuto organizzare tantissime feste del primo maggio con musica e tanti mezzi agricoli che sfilavano lungo il corso e con un comizio nella piazza Marconi del nostro paese.

Allora c’erano gli zolfatari, i braccianti, i pensionati, gli artigiani che partecipavano in massa alla manifestazione. Era una grande tradizione che nasceva da una storia lunga e tanto significativa.

Grotte non è stato mai un paese come gli altri. E’ stato un paese diverso perché aveva un grosso nucleo operaio rappresentato dai minatori e poi ha avuto una classe imprenditoriale che andava a vendere stoffe in tutta la Sicilia e anche fuori e una grossa emigrazione che hanno contribuito a cambiare la mentalità chiusa del paesano.

Ai giovani voglio dire che devono studiare la storia del nostro paese per rendersi conto che questo paese è veramente un paese “altro”.

Grotte ha partecipato attivamente alla costruzione dell’Italia unità. Il primo tricolore in Sicilia è stato esposto alla pietra da grottesi che sono stati processati. A Grotte ci sono stati amici di Garibaldi e di Mazzini, ci sono stati tanti anarchici, massoni.

Nel 1868 ci fu a Grotte una rivolta mazziniana con una carabiniere morto e uno ferito e la famiglia Ingrao è stata costretta a fuggire trasferendosi a Lenola dove è nato Pietro Ingrao già Presidente della Camera dei Deputati.

Nel 1873 c’è stato lo scisma religioso di padre Sciarratta che ebbe grande risonanza nazionale  su cui Don Melchiorre Vutera ha fatto la sua tesi di laurea che speriamo possa essere al più presto pubblicata e presentata a Grotte.

Quindi nacque la chiesa Valdese che ebbe grande importanza perché attorno a essa nacquero scuole e tante altre iniziative che hanno aiutato il paese a crescere.

Nel 1893 si tenne a Grotte il congresso regionale dei fasci dei minatori con la partecipazione dei maggiori esponenti dei fasci dei lavoratori siciliani. Le decisioni di quel congresso sono state importantissime per i minatori e per le categorie dell’agricoltura.

Nel 1896 la federazione socialista di Grotte inviò al commissario regio inviato in Sicilia un documento di forte accusa nei confronti della classe dirigente del paese che spadroneggiava su tutto e su tutti. Il documento è stato pubblicato dalla Federazione Socialista di Agrigento con Segretario Luigi Granata.

L’antifascismo fu molto attivo. Basti ricordare Gerlando Cimino, Matteo Chiarenza, Luigi Fantauzzo, la famiglia Monreale.

Ricordo la manifestazione di giubilo del 1951 quando vinse le elezioni regionali il blocco del popolo, che fu la premessa della vittoria della sinistra alle amministrative del 1952 che vide Sindaco il Signor Morgante e poi Totò Carlisi.

L’Amministrazione restò nelle mani della sinistra anche nel 1956 anno che mi vide protagonista di quella grande battaglia condotta assieme ad Ardicasi.

Per dire che Grotte è un paese diverso rispetto ai paesi del meridione basti dire che in questo paese ha vinto la Repubblica, l’aborto, il divorzio, cosa non da poco.

Tutto questo è stato frutto di tanti personaggi che oggi voglio ricordare.

Ricordo Peppino Delmonte, Gerlando Cimino, i Fantauzzo, Melchiorre Terrana, Matteo Chiarenza, Luparello, il nonno del giudice, Turiddu Costanza detto Dduvvieri,  gli anarchici Vella trasferitisi a Milano, Spitaleri, Gregorio Bertolino, Totò Carlisi inteso Ardicasi, i fratelli Di Liberto, Pietro Agnello e tantissimi laureati che nel dopo guerra aderirono quasi tutti alla sinistra. Molti democristiani, anche di primo piano, hanno fatto la loro prima esperienza nella sinistra. Un discorso a parte merita la famiglia Monreale che ha grandi meriti e che ha avuto rapporti importanti con il mondo garibaldino, mazziniano,massone dell’ottocento.

Oggi, alla mia tarda età mentre vivo in solitudine l’isolamento da Covid 19 mi sono venuti alla mente questi pensieri e li ho voluti scrivere nella speranza che qualche giovane laureando possa svolgere una tesi di laurea sulla storia progressista di questo nostro paese.

VIVA IL PRIMO MAGGIO VIA I LAVORATORI CHE OGGI VEDONO IN PERICOLO IL       LORO POSTO DI LAVORO.  SPERIAMO DI SUPERARE QUESTO GRAVISSIMO MOMENTO ECONOMICO A CAUSATO DELLA PANDEMIA COVID 19

Agrigento, lì 1.5.2020

Gaspare Agnello