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ALBERTO SAMONA’ E’ GIA’ MATTINA Storia di alessandrina,  “la bimba che visse due volte” Bonanno Editore

Alberto  Samonà è un rampollo di una nobile e colta famiglia palermitana, un Gattopardo che vive però la sua vita da borghese moderno con qualche rimpianto per quel mondo che, come lui stesso afferma, era destinato a finire per lasciare il passo al nuovo che avanzava, un nuovo fatto di tanti “Sedàra”.

C’è il Risorgimento e Garibaldi che sbarca in Sicilia, c’è il sogno socialista e il mondo operaio che chiede maggiori diritti e quindi nessuno può fermare il declino della vecchia nobiltà che, tra l’altro, non fa nulla per bloccare la sua fine anzi si affanna a dilapidare tutti i possedimenti che vanno a finire o nelle mani dei Sedàra o nella mani rapaci degli uomini di chiesa come nel caso di Villa Ranchibile di cui parla a lungo il nostro autore.

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Samonà conosce molto bene la storia del suo casato, la storia di villa Ranchibile, la storia della costruzione di Viale Libertà a Palermo e quindi dell’esproprio di una parte importante del giardino della magnifica villa con cui inizia il suo declino, conosce l’amara storia della costruzione del teatro Massimo da cui ebbe inizio il sacco di Palermo perché per costruire il teatro sono state abbattute chiese e conventi carichi di storia e di tradizione, tant’è che il fantasma di una ‘monachella’ ancora si aggira dentro il teatro.

Samonà, con il suo libro, non ci vuole raccontare la storia di Palermo o quella della sua famiglia. Tutto questo è cornice, un poco nostalgia, un poco rabbia per come i figli di don Bosco si sono impossessati della villa Ranchibile per trasformarla in scuole per i figli della nascente borghesia palermitana.

Nelle scuole dei salesiani si veniva formando la nuova classe dirigente che noi tutti conosciamo.

Alberto Samonà è interessato a una storia di occultismo, di parapsicologia, di spiritismo, di alchimia che ha interessato alcuni suoi avi che hanno lasciato scritti di pregio quali “Psiche misteriosa” di  Carmelo Samonà, “I misteri della Psiche” e “Bagliori nelle tenebre” di Alessandra Samonà.

L’autore, come me, sembra non credere a queste pratiche però io mi rifaccio al libro “Amori stregati” di Tahar Ben Jelloun il quale fa dire a un suo personaggio, che si rivolge a un grande matematico, che non sempre la scienza può spiegare tutti i fenomeni della vita e che quindi restano zone d’ombra in cui si inserisce la magia e l’occultismo. E il Professore Carmelo Samonà vuole capire cosa si annida in queste zone d’ombra e si dà allo studio serio dei fenomeni paranormali.

Carmelo Samonà è un nobile che sposa Adele Manroy nipote di Giuseppe Monroy conte di Ranchibile e della contessa Marianna Lucchesi Palli e figlia di Don Alberto Alonso Manroy e Donna Angelina Allegra.

La coppia si sposa nel 1897, anno dell’inaugurazione del teatro Massimo e si stabilisce a villa Ranchibile che, come detto, ha già sofferto lo sfregio dell’espropriazione di parte dei giardini per la costruzione del Viale della Libertà.

Donna Adele è una religiosissima ma questo non impedisce al marito di continuare i suoi studi di parapsicologia tant’è che fonda la Società Metapsichica.

Può invitare nella sua villa la napoletana Eusapia Paladino che si esibisce in esercizi di occultismo alla presenza di alcuni amici fidati e interessati a studi sulla materia.

La Paladino convince, anche se vengono scoperti alcuni trucchi e predice un brutto destino per l’unica figlia della coppia Samonà, Alessandra che infatti muore ancora giovane.

A questo punto avvengono fatti veramente stupefacenti che l’autore ci racconta con molta sagacia e con notevole interesse.

Donna Adele, che è straziata per la morte dell’unica figlia, sogna Alessandrina che le preannunzia la sua reincarnazione: avrà due figlie e una sarà la reincarnazione di Alessandrina.

In effetti Donna Adele resta incinta, nascono due bambine che avranno una il nome di Alessandra e l’altra di Maria Pace. Alessandra è in tutto e per tutto la sorella morta e poi diventerà una veggente e una studiosa dell’occultismo.

Preconizzerà la morte per parto della sua amica Laura.

Invitata a Capaci ha visioni che poi si rivelano tutte vere e che sbalordiscono Enzo, il padrone della casa dove si verificano le veggenze.

E il libro si apre con il racconto di Enzo di questo fenomeno sbalorditivo relativo alle visioni di Alessandrina e si chiude ancora con questo racconto che ha dello straordinario e che induce alla riflessione anche coloro che si ostinano a non credere in questi fenomeni  paranormali che presumono l’esistenza di un mondo ultraterreno e che, anche se combattuti dalla Chiesa, fanno pensare a un mondo ultra terreno.

La lettura di questo libro, molto serio, crea perplessità e dubbi anche nei più incalliti miscredenti.

Probabilmente i fenomeni descritti da Carmelo Samonà o da Alessandrina sono frutto di particolari situazioni psichiche o di allucinazioni.

Una mamma che perde una bambina in tenera  età sogna il suo ritorno, la sua reincarnazione e se poi nasce una nuova figlia si grida al miracolo.

Io, in maniera assoluta, non credo in questi fenomeni paranormali ma nessuno mi leva dalla testa che le ombre di mio padre e di mia madre si aggirino nella casa dove hanno vissuto tutta la loro vita matrimoniale. Li vedo aggirarsi nelle stanze della nuova palazzina che è sorta sulle rovine della mia casa.

Probabilmente non è così ma io mi illudo e ognuno di noi si crea illusioni di una vita oltre che ci consente di non morire. Dio esiste, afferma un filosofo, perché noi lo pensiamo.

Quindi è veramente consolatorio credere nella reincarnazione, nell’immortalità dell’anima o dello spirito e i libri scritti dai Samonà meritavano la reincarnazione attraverso il romanzo di Alberto Samonà che fa rivivere una storia misteriosa di veggenti e di studiosi seri.

Per completare poi la riflessione su questo bellissimo libro dobbiamo dire che ci sono delle digressioni che ci riportano a Tomasi di Lampedusa della cui letteratura certamente l’autore si è imbevuto.

C’è la descrizione del lento declino delle nobiltà siciliana, delle ‘farfalle’ ‘i feudi’ che lentamente volano e passano di mano, la nascita di una nuova borghesia che avanza sull’onda delle idee risorgimentali e delle teorie sociali di fine novecento, una borghesia che si forma nelle scuole salesiane e che non sarà in grado di far decollare la Sicilia.

C’è un clero rapace capace di impossessarsi di villa Ranchibile, c’è la mafia che Mori ha combattuto e che gli americani hanno valorizzato per farsi aiutare nell’operazione dello sbarco in Sicilia.

Irrimediabilmente arriva il 2000, la gente festeggia il nuovo millennio, muore giustamente Alessandrina, proprio all’alba del nuovo millennio, e la nuova borghesia palermitana si ritrova, in una domenica di freddo, nella chiesa dei Salesiani a Villa Ranchibile.

Tutto è cambiato come ai tempi del Gattopardo quando Sedàra in Frak sale le scale di casa Salina.

Tutte queste cose arricchiscono il libro che non può essere considerato un libro storico, ne può essere accomunato ai libri tipici che raccontano la saga di una famiglia come I Vicerè, I vecchi e i giovani o Il Gattopardo. E’ un atto di amore dell’Autore nei confronti dei suoi avi, una curiosità, un interesse verso fenomeni inspiegabili che io non avvallo e che tanti uomini ritengono veri.

Il coniglio Harvey è un’invenzione della scrittrice Mary Chase o è la verità cui si aggrappano miliardi di uomini che nel nome di Harvey conducono terribili guerre di religioni?

Siamo nel campo del mistero. Samonà ha avuto queste notizie di fatti misteriosi e ha sentito il dovere di farceli conoscere con un libro bellissimo, scritto con grande eleganza e maestria.

Un libro che conquista, affascina e fa riflettere.

Agrigento, lì 26.2.2015

Gaspare Agnello