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La Terrazza della Noce
Ricordi di vita con Leonardo Sciascia.
Navarra Editore.
Settembre 2020

Ho accarezzato da moltissimi anni un grande sogno: scrivere dei ricordi relativi al mio intenso rapporto culturale con Leonardo Sciascia, attraverso il quale ho potuto frequentare Bufalino, Consolo, Manuel Vazquez Montalban, Cecilia Kin, Collura e tantissimi letterati e artisti italiani e stranieri.

Sono trascorsi trenta anni dalla morte del grande maestro e nella mia testa c’era sempre questo pensiero. Avevo tante carte, appunti, libri ma non avevo il coraggio di scrivere di uno dei maggiori scrittori del novecento europeo.

Mi sentivo troppo piccolo. Però nel mio cervello il materiale a poco a poco si andava sistemando fino al punto che mi sono messo al computer cercando di riordinare le idee, le carte, gli appunti, i ricordi di un rapporto lungo e a volte intenso.

Molti amici mi dicevano che era mio dovere scrivere dei discorsi letterari e politici intrattenuti con Sciascia.

Non è stato facile. Sono stato notti intere a scrivere, consultare carte e libri, a tagliare cose scritte che non mi piacevano e buttarle nel cestino. Avevo paura di travisare il pensiero di Sciascia che non aveva più la possibilità di correggermi.

Alla fine, dopo tre decenni è venuto fuori un piccolo libro di 110 pagine “La terrazza della Noce” “Ricordi di vita con Leonardo Sciascia” che Ottavio Navarra ha voluto pubblicare con la sua meravigliosa casa editrice imponendo un prezzo “politico” di dieci euro per renderlo accessibile a tutti. Valter Vecellio lo ha definito “delizioso” e ha scritto: “Ho un solo appunto da farle: appena 106 pagine di ricordi, riflessioni, annotazioni. Ne avrei letti volentieri e agevolmente il doppio. Ho ritrovato in ogni pagina il Leonardo Sciascia che ho avuto la fortuna di conoscere e un poco frequentare: il suo è un libro prezioso…Grazie per averlo scritto”.

Le parole di Vecellio mi lusingano e mi ripagano della fatica.

Io ho scritto per tantissimi anni recensioni letterarie di centinaia di libri. Oggi divento lettore del mio libro e voglio dire quale è il senso di questo lavoro.

Presentazione del libro in Streaming presso LiberArci:

Volevo parlare dei miei incontri con Sciascia e invece ho parlato , oltre che di Sciascia, di Collura, di Bufalino, di Consolo, di Lara Cardella, di Montalban, di Antonio Castelli, di Greppi. Insomma ho scritto, senza volerlo, una pagina della grande letteratura italiana di fine novecento.

Ho tentato di chiarire il rapporto di Sciascia con Gonzalo Alvares, e dell’incarico dato al giudice Vincenzo Vitale di scrivere un libro su Telesio Interlandi e l’avvocato socialista Enzo Paroli, che lui non avrebbe potuto scrivere perché sentiva la morte vicina.

Con Sciascia ho parlato di Giustizia, di scrittura e ne ho scritto. Non abbiamo mai parlato di donne e ne ho scritto.

Insomma io sono molto soddisfatto del mio ‘doveroso’ libro e voglio dire ai miei lettori che ho fatto un grande sforzo per usare una scrittura ‘asciutta’, come direbbe Sciascia. Una scrittura senza incidentali, con un periodare breve ma incisivo, capace di arrivare con immediatezza al lettore. Spero di esserci riuscito.

Infine debbo dire che il libro è impreziosito dal disegno della copertina del grande pittore milanese Alessandro Nastasio che ha immaginato la terrazza della Noce con un tavolo di ferro e la sedia vuota. Un disegno che vale quanto o più di un libro per quello che vuol dire. L’Italia orfana della voce civile di Sciascia.

Dopo trenta anni di gestazione questo mio figlio è venuto alla luce con un padre di 86 anni che lo affida alla benevolenza dei lettori.

Il libro è acquistabile su sito dell’editore Navarra e su Amazon.

Agrigento, lì 3.11.2020
Gaspare Agnello

Recensioni

Valter Vecellio, 3 Nov. 2020. Caro Agnello, ho appena finito di leggere il suo delizioso “La terrazza della Noce”. Ho un solo appunto da farle: appena 106 pagine di ricordi, riflessioni, annotazioni. Ne avrei lette volentieri e agevolmente il doppio…Ho ritrovato in ogni pagina il Leonardo Sciascia che ho avuto la fortuna di conoscere e un poco frequentare; il suo è un libro prezioso, e la invidio molto per la fortuna che ha avuto di poter frequentare e conoscere il Maestro, come ha frequentato e conosciuto. Grazie per aver scritto questo libro, cui auguro tutta la fortuna che merita. Cercherò di scriverne da qualche parte, le farò sapere. Nel frattempo, posso augurarmi che lei prosegua nei suoi ricordi e riflessioni? Mi scusi per il disturbo, ma coltivo per Sciascia lo stesso amore e passione che indovino dalle pagine del suo libro.
Buone cose e a presto