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Carlo Lapucci è un intellettuale nato nel 1940 a Vicchio di Mugello; vive a Firenze e ha una vasta produzione letteraria che abbraccia poesia, narrativa, saggistica, mentre Alessandro Nastasio, nato a Milano nel lontano 1934, è uno dei maggiori artisti viventi che ha alle spalle un curriculum di grandissimo rispetto. E’ pittore, incisore, scultore, decoratore di vetrate nelle chiese. E’ stato docente all’Accademia di Brera, ha lavorato per la Curia milanese e ha tratto grande ispirazione dai vangeli.

I due hanno dato alle stampe uno strano ma bellissimo volumetto edito dalle Edizioni Elicon dallo strambo titolo “Almanacchetto Grassoccio” (acquistabile su IBS)

Capisco cosa vuol dire almanacchetto ma mi viene difficoltoso capire perché ‘grassoccio’; forse perché, parlando di eros, i due autori si riferiscono alla vulgata popolare che quando si discute di sesso dicono ‘di cose grasse.

E vale questa interpretazione che sembra essere la più giusta.

Il libro sicuramente non parla di cose ‘grasse’ ma di Eros, di amore creativo.

Infatti, nella nota introduttiva, Lapucci scrive: “ In questi tempi calamitosi di tribolazione, assediati dal virus e dai cretini, che c’è di meglio che volgere l’attenzione all’aspetto creativo della vita, perché questa è ostinata almeno quanto la morte a risorgere continuamente dalle rovine, dalle sconfitte, dai dolori perfino dall’annientamento”.

E con molta ironia Lapucci dice ancora: “Ora, curiosamente, per uno di quei paradossi della società irreggimentata nei pregiudizi e nei luoghi comuni, sono visti di malocchio e disprezzati proprio coloro che sono gli artefici di questa attività benemerita. Sempre efficienti, sempre attivi e corrivi a ingaggiare le dolci battaglie, nudi come  antichi eroi infaticabili e generosi”.

E poi, aumentando il tono ironico, Lapucci scrive: “ Bisogna dunque incoraggiare quest’arte meritoria, fondante della vita, che ci auguriamo possa avere sempre più il favore e il plauso generale, nonché le debite assistenze, le ampie facilitazioni e i generosi contributi dello stato e degli enti a tali finalità preposti”.

Questo già avviene. Infatti, in molti stati occidentali si danno contributi a quelli che fanno figli e che, per fare figli, fanno sesso senza limitazioni derivanti da prescrizioni fideiste.

L’Almanacchetto grassoccio si compone di una introduzione e di dieci capitoli, ognuno dei quali contiene cinque sotto-capitoli: consigli dell’esperto, cognizioni utili, termini tecnici, un grano di esperienza, segreti del mestiere.

Nei consigli dell’esperto l’Autore ci illustra, sempre con ironia e divertimento suo e nostro, le posizioni del Kamasutra.

In prima battuta ci presenta la posizione ‘presentat’arm-prima posizione del Kamasutra. Quindi la descrive e poi consiglia di praticarla ‘con l’assistenza di un medico o di persona pratica’. Poi c’è la ‘Spirale logaritmica- LXXIV posizione del Kamasutra, sconsigliata ai malati di cuore. E così via per tutti i dieci capitoli dell’Almanocchetto.

Carlo Lupacci non si ferma alla descrizione delle pose e ai consigli che suggerisce ai guerrieri del sesso, ma si diverte a fare ironia, a giocare con i doppi sensi a citare modi di dire popolari che la sanno molto lunga. E qui il divertimento del lettore è veramente grande.

Ecco alcuni esempi di questi divertimenti: ‘L’infiammazione all’uretra non dà il mal di gola’- ‘La sodomia non è un modo comune per cuocere le uova’ – ‘Per onanismo non si intende averlo grosso come i nani’ – ‘La pecorina di gesso è una figura del presepio e non del Kamasutra’ – ‘Più ami/ più pesci;/ più entri/ più esci’ – ‘ Essere Metodista non vuol dire un giorno davanti e un giorno di dietro, come del resto Luterano non significa un giorno l’utero e un giorno l’ano’- ‘Non grosso che turi,/ non lungo che tocchi,/ma duro che duri/è un coso coi fiocchi’ – ‘Ora sopra io, ora sopra te/ e finalmente chiusero la valigia’.

Con queste abbondanti citazioni il lettore si renderà conto di cosa tratta e cosa troverà in questo volumetto delizioso che rompe tanti tabù della nostra società che ha il retaggio, ancora vivo e operante, dell’inquisizione. Non a caso la più importante letteratura siciliana e molta di quella italiana (scusate la distinzione tra siciliana e italiana) è asessuata e qualche letterato, come Miciu Tempio, che ha parlato di sesso, è stato marginalizzato. E qui ci fermiamo, per parlare dei dipinti di Alessandro Nastasio, il grande illustratore dei sacri testi, che, illustrando le posizioni del Kamasutra, continua la sua attività di pittore del Divino.

Sembra inimmaginabile che un artista come Nastasio, illustratore dei sacri testi, possa illustrare il Kamasutra. Diciamo che Nastasio ha illustrato il Cantico dei Cantici che di eros ne contiene abbastanza e poi il sesso, come fonte di vita e anche di piacere, lo troviamo nei crateri greci. E a Pompei all’ingresso di una casa troviamo su un piatto di una bilancia il fallo e sull’altro piatto l’oro. £’ chiara l’allusioni al fallo come strumento di creazione della vita che è, quindi, al di sopra di ogni ricchezza. La religione pagana non ha demonizzato il sesso anzi le divinità di quella religione si accoppiavano, tradivano e il padre Giove si trasformava anche in pioggia pur di potersi accoppiare con una donna che desiderava.

Le religioni monoteiste hanno demonizzato il sesso e lo hanno fatto diventare peccato se non finalizzato alla procreazione.

L’inquisizione quella spagnola e quella italiana hanno fatto il resto.

Ma l’amore, il sesso, l’atto della riproduzioni, i preliminari amorosi sono atti divini  che possono diventare istinti animaleschi.

Nastasio ha colto il lato divino dell’attività sessuale e ha concepito dipinti che sono atti religiosi. La donna in ginocchio è una donna che prega, i due corpi nudi avvinghiati sono due colombe che volano verso il paradiso per cantare un inno alla vita che ostinata risorge continuamente dopo  le rovine e le sconfitte. Anche gli animali hanno il loro rituale amoroso e anche il loro accoppiamento, dipinto da Nastasio, è simbolo della vita che non muore.

Chi non sa leggere la spiritualità di Nastasio potrà trovare i suoi dipinti come elementi di pornografia e quindi è meglio che non si accosti a questo almanacchetto.

Lo leggano e lo guardino quanti capiscono l’ironia di Carlo Lapucci e sanno  riconoscere la religiosità che Alessandro Nastasio sa infondere ai suoi dipinti anche se ci parlano di Eros, il Dio dell’Amore.

A coloro che verranno in possesso di questo volumetto raccomando di non staccare dal libro le immagini di Nastasio per farne quadri per ornare le loro abitazioni.

Sciascia si offenderebbe perché sconsiglia questa pratica che distrugge la bellezza dei libri che devono essere conservati nella loro integrità.

Io forse staccherò la coppia nuda e abbracciata e la incornicerò, però comprerò due copie del volumetto che del resto ha un costo irrisorio.

Agrigento, lì 15.1.2021
Gaspare  Agnello

Illustrazioni di Nastasio