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Mi sono avvicinato a Pietrangelo Buttafuoco perché una bella professoressa ha voluto che presentassi, nella mia trasmissione “Un libro…per amico”,  il libro “Le Uova del Drago”.

Sono stato costretto a leggerlo e non ne ho avuto una impressione negativa, solo che mi ha impressionato il fatto che Buttafuoco asserisce che, sela Marinaitaliana non avesse tradito, probabilmente la guerra avrebbe potuto avere altri esiti.

Lui è molto giovane e non ha visto la guerra; io sono più vecchio e posso dirgli che i quadrimotori americani oscuravano pure il sole. Quando arrivavano erano frotte immense e poi le colonne di carri armati che ho visto io erano solamente impressionanti.

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Il mio paese Grotte (AG) era sede di Distretto Militare per cui era considerato un luogo da espugnare e sono arrivati con tale dispiegamento di forze che i nostri cannoni di legno posizionati nella marina siciliana erano cose ridicole.

Io non so se la Marina Italiana abbia tradito ma se, come sembra, ha tentato di salvare quello che restava della flotta italiana, ha fatto cosa meritoria.

Poi  ho letto il libro “Fimmini” e non mi ha trasmesso nulla per cui l’ ho regalato alla professoressa di cui ho detto.

Questa estate Buttafuoco è venuto a Grotte per presentare un suo libro di cui non ricordo il nome. Ho notato che prima che iniziasse la manifestazione è rimasto a lungo appartato con tanti suoi fans, venuti da fuori e tutti con le cimici attaccate al bavero delle giacche. Erano cimici simili a quelle che portava Pirandello e che tanto senso hanno fatto a molti antifascisti.

Durante la presentazione del suo libro Buttafuoco  ha sferrato un attacco violento a Fini e poi ha detto che bisognerebbe smetterla di perder tempo a intitolare le strade dei nostri paesi alla Resistenza e fare invece altre cose più interessanti.

Io molto vigliaccamente non mi sono ribellato come era mio dovere, ma non l’ho fatto per non apparire provocatorio e per non disturbare la serata che era stata bene organizzata da amici di Grotte, con pompa magna e con elogi fuori dalle righe ordinarie.

Ora mi chiedo: perché in una serata culturale  Pietrangelo Buttafuoco viene a fare politica? Forse voleva fare contenti i suoi fans politici venuti appositamente a  Grotte per applaudirlo?

Ma questo certamente è fuori luogo e poi parlare male della Resistenza proprio a Grotte io l’ho considerato un insulto a tutta una lunga tradizione laica e socialista del paese. Buttafuoco deve sapere che a Grotte esiste la via Bruto e non esiste la via Cesare, che a Grotte c’è stato uno scisma religioso molto importante, che a Grotte si è svolto il primo convegno regionale dei fasci dei lavoratori nel 1893. Potrei citare altri fatti storici che connotano il paese ma mi fermo qui.

Poi per quanto riguarda Fini perché attaccarlo proprio a Grotte nel paese dove negli anni cinquanta i giovani intellettuali hanno contestato Filippo Anfuso, ambasciatore della Repubblica di Salò a Berlino?

Se volessi entrare nel merito, cosa che non mi riguarda, dovrei dire che Fini, che a me non piace, ha il merito di avere chiuso con il Fascismo e quindi di sdoganare i post- fascisti, ha ricucito lo strappo con gli Ebrei, ha condannato le leggi razziali e, infine, ha liberato l’Italia dalla piovra del berlusconismo mentre i suoi colleghi approvavano leggi ad personam e  certificavano, con una voto parlamentare, che Ruby era la nipote di Mubarak.

Ora a prescindere da tutte queste cose, perché contaminare la cultura con le beghe politiche?

Non dico che l’intellettuale non deve essere schierato. Anzi l’intellettuale deve essere impegnato ma deve sapere dividere l’impegno culturale dalla propaganda minuta e di Partito.

Allora mi chiedo dove vuole andare Buttafuoco. Vuole diventare scrittore o mira a un seggio parlamentare.

Dalle cose che ho visto mi sembra che voglia indossare i vestiti del politico e allora buon divertimento. La sua vicenda non mi appartiene più perché io voglio avere a che fare con scrittori, magari di parte, ma scrittori.

Intanto si cerchi un partito; il popolo della libertà ormai si sta liquefando e i nostalgici del Duce non credo che avranno tanta udienza nel partito di proprietà del Cavaliere, c’è per fortuna STARACE (pardon Storace).

Agrigento,lì 18.12.2011

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