L’epistolario “Mario La Cava-Leonardo Sciascia”-Lettere dal centro del mondo-1951/1988 edito dalla casa editrice Rubbettino sarà presentato al Taobuk festival di Taormina lunedì 23 settembre 2013.
Mai scelta è stata così opportuna perché il libro, curato da Milly Curcio e Luigi Tassoni, è uno spaccato del mondo letterario italiano che va dagli anni ’50 agli anni ’80.
Due scrittori appartati, che vivono nel profondo della provincia meridionale, uno, Mario La Cava, di quarantatre anni, a Bovalino Marina in Calabria e l’altro, Leonardo Sciascia, di trenta anni a Racalmuto, intessono un dialogo intellettuale e anche intimo e instaurano un rapporto di profonda amicizia che dura tutta la vita.
E in questo scambio epistolario troviamo il mondo letterario del secondo novecento con i personaggi che hanno fatto la nostra storia letteraria: Tobino, Bassani, Moravia, Alvaro, Dell’Arco, Greco, Chiarini, Vittorini e tantissimi altri.
I due scrittori, La Cava già affermato e Sciascia in cerca del suo successo, vivono appartati nei loro centri e quindi fuori dal contesto culturale nazionale per cui hanno l’esigenza di partire continuamente per conoscere il mondo e soprattutto per creare rapporti personali che li possano aiutare a pubblicare.
“Certo, scrive La Cava, non è possibile affermarsi nel campo dell’arte, se non si sollecitano incontri personali con quelli che possono aiutare; la permanenza nelle grandi città è utile ai fini del successo e di una certa sistemazione pratica…”
“… Ho fatto un lungo viaggio…mentre mi trovavo solo nelle città che frettolosamente visitavo, pensavo a te, ritirato in un paese di Sicilia, al pari di me che sempre ho vissuto in Calabria” e Sciascia che si ritiene un “confinato” risponde: “Ma in fondo vivere così mi piace: leggere un libro al giorno e scrivere un articolo ogni mese; e quando posso, una piccola scappata oltre lo Stretto”.
E in queste piccole scappate, che poi tanto piccole non sono, i due conoscono il mondo e fanno tanti incontri che ci raccontano, come cronisti di un tempo ‘grande’, della nostra letteratura e di quella europea.
Emerge soprattutto l’ansia di pubblicare, il dramma di tutti gli autori di farsi ascoltare dagli editori e attraverso la narrazione di questo tormento assistiamo al lento e grande successo dello scrittore di Racalmuto e al declino inesorabile di La Cava che alla fine trova pochi editori e pochi giornali disposti a pubblicarlo.
Il libro è anche un diario intimo di due grandi letterati che non pensavano certamente che le loro lettere dovessero essere date in pasto a noi curiosi lettori grazie alla scoperta che ne ha fatto Giorgio De Rienzo che ne diede notizia in un articolo sul “Corriere della Sera”.
Apprendiamo quindi dei calcoli ai reni e degli interventi chrurgici subiti da La Cava, delle sue difficoltà economiche, dei drammi di Sciascia che, in un decennio, è stato segnato dal suicidio del fratello e dalla morte drammatica del padre.
Insomma questo diario mancava agli intellettuali italiani che sicuramente ne faranno tesoro per comprendere come nascono e muoiono gli scrittori e quale è il loro mondo fatto di gioie e soprattutto di grandi dolori e sacrifici.
A Taormina ne parleranno Enzo Di Liguoro, Giacomo Battaglia, Paolo Sofia, e Salvatore Gullace con le testimonianze di amici dei due letterati quali Matto Collura, Sorgi, Di Grado, Domenico Calabria, Mario D’Agostino.
Agrigento, lì 19. 9. 2013
Gaspare Agnello